Kevin Camus, rinomato suonatore di uilleann-pipe (cornamusa irlandese) e low whistle, condivide il palco con molti musicisti bretoni e non (Nolwenn Leroy, Alan Stivell, Bernard Lavilliers, Gaëtan Roussel…).
Yann Gourvil (chitarra e voce) ha collaborato con Erik marchand (Norkst – Kreiz Breizh Akademi), suona il violino, l’oud e la batteria rock-metal ed è membro di diverse band (Astrakan Project – electro-bretone-orientale, Nepell – canzone gallese).
Kevin e Yann si sono incontrati vent’anni fa a un festival musicale e da allora hanno suonato insieme, esibendosi in una serie di sessioni irlandesi, in concerti e concerti e fino all’Irlanda. Attenzione, questa è musica irlandese con una differenza!
Le sorelle Friel, Anna, Sheila e Clare Friel sono musiciste tradizionali irlandesi la cui musica è profondamente radicata nel Donegal Gaeltacht, nell’Irlanda nordoccidentale.
Suonano un misto di musica intervallata da canzoni in inglese e irlandese, molte delle quali tratte dal repertorio familiare. Essendo sorelle, riescono a ottenere un profondo mix di violino, flauto e pipe uilleann. Finora hanno pubblicato 2 album, suonando in tutto il mondo in vari locali e festival e sono apparse sul palco e in tournée con artisti come Altan, The Chieftains, Lúnasa, Sharon Shannon, The Máirtín O’Connor Trio, Cherish the Ladies e Moya Brennan. Hanno vinto molti titoli prestigiosi nel corso degli anni, più recentemente Clare ha ricevuto l’enorme onore di Giovane Musicista dell’Anno del TG4.
Alle Friel Sisters si sono uniti Marty Barry, chitarrista e cantante di Banbridge e Co Down, e Cathal Ó Curráin, suonatore di bouzouki e cantante di Gaoth Dobhair, recentemente premiato come miglior artista emergente per il 2022 al RTÉ Premi popolari a Dublino.
“Squisito, bello e intuitivo. Un gruppo giovane impressionante con gusto favoloso e un talento impeccabile” – Irish Echo, New York
“Fresco e tonificante” – Boston Irish Reporter
Compositore, polistrumentista, concertista tra i più importanti arpisti al mondo, e primo pioniere dell’Arpa Celtica Clarsach in Italia, Vincenzo Zitello inizia i suoi studi musicali come violinista, violoncelista e flautista in giovanissima età.
La sua formazione è stata di tipo classico, che ha progressivamente ampliato attraverso un articolato percorso artistico, che lo ha portato ad approfondire diversi linguaggi e stili musicali, per poi ottenerne un risultato espressivo e personale che afferma una nuova e inconfondibile personale identità musicale.
La musica di Vincenzo Zitello segue un preciso orientamento di ricerca che mira ad esaltare le insospettabili potenzialità che dimorano tra le corde delle sue arpe. In concerto ne utilizza due che vengono suonate in alternanza: l’arpa Celtica e l’arpa Clarsach, due strumenti della tradizione gaelica con caratteristiche sonore ed espressive differenti.
L’avventura del Coro Penne Nere di Aosta è soprattutto la storia dei 150 coristi che si sono succeduti. 150 storie. 150 famiglie, che sono da sempre sembrate una sola.
In quasi 70 anni di attività nel campo del canto corale popolare, generazioni si sono sentite unite tra loro dal vasto repertorio musicale.
Da un lungo ed appassionante viaggio. Da legami molto forti.
Grazie alla quarantennale conduzione del Maestro Guido Sportelli, la formazione hatrovato la sua naturale collocazione nella tradizione dei canti popolari di montagna, nella quale è ancora immersa, spingendo sempre oltre i propri orizzonti canori per non precludendosi nulla, a priori.
Il Coro Penne Nere è autore di 9 incisioni e ideatore di rassegne come “Cori al Teatro Romano”, “Monumenti in-Cantati – Monuments en-Chantés” ed il consueto “Concerto di Natale”, evento di solidarietà che ha beneficiato ad oltre 30 associazioni.
Le esibizioni si contano a centinaia, in Italia e all’estero, con le recenti partecipazioni al concorso “Luigi Pigarelli”, al Festival corale del Lago Maggiore e al festival internazionale “Voix du monde” di Nancy, dove è stato anche ospite d’onore.
Scelto per essere uno dei cori–laboratorio per la Scuola per direttori di coro “Il respiro è già canto”, è negli ultimi anni particolarmente stimolato dalla ricerca di nuove sfide, come lo dimostrano avventure sul palco condivise con formazioni come i Tamtando e L’Orage e collaborazioni con artiste come Maura Susanna e Christine Hérin.
Questi, ed altri nuovi orizzonti musicali sono nei pensieri e tra le mani del Maestro Fabrizio Engaz, dal 2019 alla guida del Coro Penne Nere di Aosta.
Il Coro Châtel Argent nasce a Villeneuve, a 10 kilometri da Aosta, sulla strada verso Courmayeur, nel 1971 con il maestro Valentino Georgy. Negli ultimi anni il maestro è stato affiancato nelle prove dalla maestra Miriana Perron, che nel dicembre 2022 è nominata direttrice del Coro, supportata dal vicemaestro Ezio Emerico Gerbore.
Il Coro prosegue dunque ininterrottamente la sua attività da cinquantatré anni. Numerosi sono stati i concerti tenuti, oltre che in Valle d’Aosta, in diverse regioni italiane, nel Principato di Monaco, in numerose località francesi e a Parigi. È a quattro voci miste ed è composto attualmente da 36 elementi provenienti, oltre che da Villeneuve, da altri paesi e vallate della Regione. Presenta un repertorio di brani popolari e d’autore in italiano, francese, francoprovenzale e di altri dialetti italiani.
Il costume è stato disegnato dalla corista Morena Perron e riprende i colori della principale Casata nobile della Valle d’Aosta: il Coro prende infatti il nome dal castello medievale che sovrasta il paese. Al suo interno è presente anche un gruppo folkloristico di fisarmonicisti, accompagnati da alcuni coristi che accompagnano ritmicamente la musica di valzer, polke e mazurche con i “fléyé”, antichi strumenti per trebbiare il grano.
I Forzh Penaos ha scosso le notti della Bretagna, facendo tremare anche i pavimenti più solidi, facendo scorrere litri di sudore e sconfiggendo i ballerini più accaniti con una combinazione di brani tradizionali e non, eseguiti da strumentisti di prim’ordine e da una sezione ritmica strabiliante.
Con il loro nuovo album “ROC” – un album che abbraccia l’immaturità – i Forzh Penaos sono cresciuti, ma si rifiutano di essere saggi.
I Forzh Penaos saranno sul palco per farvi muovere i piedi e ballare!
La Compagnia del Coniglio nasce nel 2012 da un gruppo di amici appassionati di feste celtiche e rievocazione storica, e da allora non ha smesso di proporre il suo modo di interpretare la musica tradizionale con un approccio scanzonato e irriverente, nello spirito dei musici di strada.
Negli anni ha partecipato a numerose feste medievali e celtiche in Italia e all’estero, cambiando formazione e repertorio ma mantenendo intatta la voglia di divertire e divertirsi, di mettersi in gioco e di giocare con il pubblico.
Il repertorio comprende brani medievali, folk, celtici e composizioni originali suonati con cornamuse, strumenti a corda (ghironda, chitarra e bouzouki) e percussioni.
Musicista e compositore rinomato in tutto il mondo celtico, lo scozzese Calum Stewart offre uno stile unico, potente e melodico, frutto del suo lavoro sulle uilleann pipes e sui flauti. Ha vinto numerosi premi, tra cui MG ALBA Scottish Traditional Instrumentalist of the Year 2018 e vincitore del premio della critica PDSK 2023.
La sua originalità musicale si sviluppa attraverso le numerose collaborazioni con musicisti e progetti in Scozia, Irlanda e Bretagna. Calum Stewart ha suonato o registrato con artisti come Julie Fowlis, Donald Shaw, Duncan Chisholm, Lauren MacColl, BBC Scottish Symphony Orchestra, London Philharmonic Orchestra, Gilles Servat, Angelo Kelly, Santiano, Héritage Goldman e Mànran.
Dopo essere stato in tournée con il suo spettacolo “Tales from the North”, Calum Stewart è attualmente impegnato in un tour legato al suo nuovo album True North, uscito nel settembre 2023, un viaggio il più possibile vicino alle sue origini: il nord della Scozia.
Le Scottish Fish presentano una nuova interpretazione della musica tradizionale e contemporanea scozzese e di Cape Breton. I loro arrangiamenti vivaci e unici sono intrecciati insieme dalla musica di sessione tramandata da generazioni dei migliori musicisti della tradizione.
Si sono esibite al Boston Celtic Music Festival, al Bellingham Celtic Festival, al Club Passim e in varie altre location negli Stati Uniti. La loro musica e le loro esibizioni hanno fatto loro guadagnare apparizioni su WGBH, KALW e nelle riviste American Girl e Folkworld; hanno attirato l’attenzione di programmi come America’s Got Talent e si sono assicurate un pubblico internazionale di oltre centomila follower su Instagram.
Nel 2017, il gruppo ha pubblicato l’album di debutto, “Splash”, seguito da “Tidings”, un EP natalizio di 5 tracce, nel 2019. Nell’ottobre 2022 è stato pubblicato il loro ultimo disco, “Upscale”, prodotto dal pianista e compositore Neil Pearlman, in occasione del decimo anniversario della band.
Il violinista scozzese Hanneke Cassel ha descritto il suono delle Scottish Fish come “incredibilmente musicale e semplicemente un po’ insolito”.
“Individualmente sono tutte creative e talentuose”, dice Cassel, “e insieme si stimolano a vicenda, spingendosi ancora di più per creare musica straordinaria”.
La collaborazione Village H è nata dopo un incontro casuale, seguita dalla ricerca di ciò che incarna il senso di Root nel suono di una canzone.
Questo aspetto si ritrova spontaneo nella cosiddetta “Roots Music”, genere non codificato di cui fa parte il duo, diventandone portavoce: un viaggio attraverso lo swing, il blues e la Irish music.
Prendendo ispirazione da musicisti come il chitarrista Rory Gallagher, ha saputo arricchire di toni folk irlandesi la sua musica fortemente Blues e Rock, suonando canti della tradizione con produzioni e arrangiamenti propri.
Gens d’Ys è la danza irlandese in Italia da 31 anni, da quel lontano 1993, quando un gruppo di amici in provincia di Varese si misero in testa di imparare a ballare reel, jig e hornpipe.
Impegno, tecnica, un po’ di follia, ma soprattutto una travolgente passione per l’Irlanda e i paesi celtici li ha portati, generazione dopo generazione, a ballare in tutti gli angoli d’Italia, con corsi di tutti i livelli in 30 città italiane. I loro workshop di danze celtiche sono divertimento assicurato per tutti, anche per chi non ha mai osato muovere un passo.
L’attuale compagnia spettacoli dell’accademia porta in scena un repertorio di diversi stili di danza irlandese: dalle leggere e volteggianti slip jig alle ritmate coreografie danzate all’unisono con le scarpe “heavy”, antenate delle scarpe da tap, il tutto scandito da frequenti cambi di costume.
Sulla scia dei musical Riverdance e Lord of The Dance, passando per il fusion, le highland dances e persino il flamenco, Gens d’Ys vi trascinerà in un viaggio alla scoperta della danza irlandese: non riuscirete a tenere fermi i piedi!
Fin da piccola Katia Zunino ha mostrato un vivo interesse per la musica, la danza, l’arte e per questo “strano” strumento decidendo, dopo lo studio del pianoforte e dell’arpa classica al Conservatorio di Torino, di dedicarsi completamente allo studio dell’arpa ‘celtica’.
In Irlanda ha suonato con Grainne Hambley e Janet Harbisson e in Scozia con musicisti di fama internazionale come con Wendy Stewart (Edimburgh Harp Festival), Anne Marie O’Farrell, Cormac De Barra, Cyril O’Donoghue, Lincoln Almada, Graham Dunne, Martin Hayes e Dennis Cahill.
Vincitrice di numerosi concorsi internazionali da anni si dedica alla didattica e all’insegnamento della tecnica sull’arpa irlandese e scozzese tenendo workshop in tutta Europa e non solo.
La sua attività concertistica la vede protagonista nei più prestigiosi teatri italiani, in molte rassegne e in altrettanti Festival come Celtica, Triskell, Celtival, Montelago Celtic Festival, Ennis Trad Festival in Irlanda, Irish Music Festival di Tesserete (Ch) e molti altri. La critica e il pubblico le hanno rivolto favorevoli consensi in Italia, Svizzera, Francia, Irlanda, Germania, Scozia dove Katia si è esibita in varie formazioni.
Ha collaborato con i “Caledonian Companion”, “Birkin Tree”, “Kamar”, Solilunio, HandHarp, Duo Zunino, partecipando anche come solista a trasmissioni Rai e Mediaset. L’ultimo lavoro discografico si intola Vie realizzato con la ‘sorella d’arte’ Eliana Zunino.
Laureata in Lettere e Storia della Musica all’Università degli Studi di Torino, è docente della classe di arpa presso l’Istituto Civico Musicale di Ceva(Cn) e di Avigliana (To), è Direttore Artistico e Didattico presso l’Associazione musicale Scealta-Si di Torino.
I Boira Fusca (in dialetto piemontese “Grotta Scura”) sono una band proveniente dall’Alto Canavese costituitasi nel settembre del 2015.
In modo caratteristico, utilizzando uno stile energico e curato, presentano un repertorio Folk Rock di matrice Celtica formato in gran parte da brani strumentali, principalmente tradizionali scozzesi ed irlandesi, rivisitati secondo una nuova chiave di lettura.
Nel corso degli anni hanno totalizzato numerose decine di concerti calcando i palchi delle più prestigiose manifestazioni del settore in Italia e all’estero.
Hanno inoltre al loro attivo un disco, svariati passaggi televisivi e radiofonici, anche oltremanica.
Dopo una pausa durata un paio di anni, i Boira Fusca si ripresentano con una nuova formazione, pronti a proporre una musica carica di magia, energia ed atmosfera con l’obiettivo di condividere, anche solo per il tempo di un concerto, un frammento del loro fantastico viaggio.
Celtic Knot Pipes and Drums è una formazione di cornamuse e percussioni tradizionali scozzesi di grande impatto visivo e sonoro.
La formazione raduna musicisti provenienti da diverse esperienze musicali, che sebbene di recente formazione, ufficialmente fondata nell’estate 2020, affonda le sue radici in decenni di esperienza di esibizioni di musica tradizionale, affiancando sul palco artisti di statura internazionale.
Celtic Knot vi condurrà in un viaggio sonoro che dalla Scozia passa per l’Irlanda, il Galles e la Bretagna. La cornamusa delle Highlands è radicata sia nella tradizione che proiettata nella contemporaneità. Tanto che ai grandi classici vengono affiancati brani di autori moderni, nonché composizioni originali.
Il proprio repertorio pertanto spazia dagli inni, alle marce militari fino alle hornpipes e reel o alla musica per danza come gighe e strathspey.
Devid Ceste si diploma con il massimo dei voti nel 1996 presso il Conservatorio «G. Verdi» di Torino, sotto la guida del M.° Floriano Rosini; nello stesso anno ottiene il 2° premio al Concorso d’Interpretazione Musicale «Città di Asti».
Frequenta in seguito i corsi della Scuola Superiore di Musica di Aosta perfezionandosi con i Maestri Branimir Slokar, Roger Bobo, Jacques Mauger e Rex Martin; contestualmente inizia a collaborare con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e con l’Orchestra Sinfonica «Giuseppe Verdi» di Milano.
Nel 2000 vince il concorso per il ruolo di Secondo Trombone presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, con la quale ha suonato nelle più prestigiose manifestazioni musicali e importanti sale da concerto italiane, europee, sudamericane e giapponesi, sotto la direzione di Maestri quali Z. Metha, E. Inbal, G. Sinopoli, G. Prêtre, M. Rostropovich, L. Maazel, V. Gergiev, J. Valcuha, K. Petrenko, D. Harding, J. Conlon, F. Luisi, D. Gatti, ecc.
In qualità di docente di Trombone, Eufonio e Tuba, collabora con l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiati diretta dal M.° Lorenzo Della Fonte, nei corsi estivi tenuti a Ripatransone (AP); insegna inoltre nei seminari di MASterBrass a Palazzolo sull’Oglio (BS), nei Corsi di Alto Perfezionamento a Montebuono (RI) e nei Corsi di Perfezionamento del Festival di Nus (AO). Dal 2016 è docente della Classe di Eufonio presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano; dal 2020 è docente della Classe di Eufonio presso l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta.
Nel 2014 ha tenuto, come solista di Eufonio, la prima esecuzione italiana di «UFO Concerto» di Johann De Meij con l’Orchestra di Fiati della Valle Camonica diretta dal M.° Denis Salvini: nel 2017 questa produzione è stata portata in tournée in Italia ed a Utrecht (Olanda) in occasione della Conferenza della WASBE. Nel 2016, come solista di Trombone, ha tenuto la prima esecuzione italiana di «Te Bon e Paiporta» di Ferrer Ferran con l’Orchestre d’Harmonie du Val d’Aoste diretta dal M.° Lino Blanchod, e la prima esecuzione italiana del «Concerto for Trombone and Wind Band» di Dana Wilson, con l’Orchestra di Fiati della Valtellina diretta dal M.° Lorenzo Della Fonte. Il 9 Febbraio 2021 ha eseguito, con gli archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, il Concerto per Violoncello RV408 di Antonio Vivaldi, il Concerto per Flicorno Basso op.155 di Amilcare Ponchielli nella propria trascrizione per Eufonio ed Archi, e la prima esecuzione assoluta di “Sarabanda e Salterello” di Davide Sanson, in un concerto andato in onda in live streaming su YouTube e tuttora disponibile sul canale YouTube della OFT, dal titolo “Rainbow”. Il 10 Ottobre 2021, con l’OSN Wind Ensemble formato dai fiati dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, ha eseguito e diretto il Concerto per Eufonio di Vladimir Cosma.
Ha collaborato inoltre con «I Solisti di Pavia», con l’Orchestra della Radio della Svizzera Italiana, con l’Ensemble «I Barocchisti» di Lugano, con l’Orquestra de la Comunitat Valenciana e, nel ruolo di Primo Trombone, con l’Orchestre National de France.
Dedito al repertorio cameristico, è membro fondatore del «Trio Musiké» (tromba, trombone e pianoforte) e del «Quartetto Italiano di Tromboni».
Ammodernare la tradizione può suonare come un ossimoro. Ma è proprio questa l’intenzione di Andrea Rock, storyteller appassionato che si divide tra il microfono della radio e quello del palco da oltre 20 anni. Il suo secondo album solista riprende il discorso iniziato nel 2015 con il disco “Hibernophile”, una vera e propria dichiarazione d’amore all’Irlanda.
Con “The Rebel Poets” ci si addentra profondamente nella cultura dell’Isola di Smeraldo sotto il profilo storico, letterario e sociale. Riprendendo le tematiche delle “rebel songs” irlandesi, Andrea attualizza il messaggio sia sotto il profilo concettuale che sotto quello musicale, creando un sound dinamico e di forte impatto.
Folk e punk, tradizione e novità in un album destinato a tutti coloro che vogliono comprendere la storia di un popolo di poeti e ribelli. Il terzo album “True Stories” è uscito il 17 marzo 2023 e racconta sette storie vere legate a figure emblematiche della storia irlandese.