Musicista e compositore di cultura bretone (Meulan, Yvelines, 1970), David Pasquet inizia a suonare la bombarda e la chitarra all’età di 10 anni; pochi anni dopo (dal 1984), andando a suonare nella Bagad di Guingamp, la bombarda diventa il suo strumento di predilezione.
Dal 1985 al 1998, è il solista Talabardeur del gruppo Ar Re Yaouank e diventerà compositore dei principali titoli. Nel 1998 si è unito al gruppo Tayfa con il quale ha effettuato tournée a New York, Chicago, Los Angeles, Tahiti, Corsica, Francia.
Nel 1999, David Pasquet ha fatto anche parte dei Celtic Procession, un gruppo fondato da Jacques Pellen con musicisti internazionali come Didier Lockwood, Paolo Fresu, Ricardo del Fra…
Nel 2000 è entrato a far parte della band di Denez Prigent con cui ha registrato 3 album consecutivi. Uno di questi è stato “Irvi”, diventato disco d’argento e utilizzato come musica per il film di Ridley Scott “La caduta del falco nero”. Ha suonato allo Stade de France davanti a 130.000 persone, a Parigi Bercy, Vieilles Charrues, Théâtre de Paris, La Beaujoire, ecc…
Nel 2003 nasce il “David Pasquet Group” con Yvon Molard, Patrice Marzin, Stéphane Devito e Sylvain Barou. La band finirà per suonare in diversi grandi festival come Vieles Charrues, Festival De Kleguerec, Festival De Cornouaille, Festival Yaouank, Parc De La Villette (Zenith), Bercy, etc….
Nel 2007 David pubblica il suo secondo album “Sa Difference”, che prende una direzione elettronica e si concretizza, 7 anni dopo, nel 2014, sul palco in modalità “David Pasquet Solo electro”.
Nel 2016, David è stato invitato a suonare nell’album di Gwennyn “Avalon”, l’invito è stato rinnovato nel 2020 nell’album “Immram”, a cui sono seguiti tour internazionali. Il 2016 è anche l’anno della creazione del “David Pasquet Trio” (con Konogan an Habask e Youenn Ya), che poi diventerà poi “David Pasquet Tribu” con l’arrivo di un batterista.
Il 2020 e il 2021 passano e le restrizioni degli spostamenti porteranno David a concentrarsi sulla sua formula “solo electro”. A lui presto si unisce Konogan an Habask al Biniou per suonare in duo.
Nel 2022 Janyce Heintre si unisce al duo per formare un trio; questo nuovo concetto chiamato “David Pasquet 3” suona musica elettronica moderna pur mantenendo le radici bretoni, interpretate da due strumenti emblematici bretoni: il biniou e la bombarde…
Lo scorso 3 marzo è stato pubblicato “3”, il nuovo album dei “David Pasquet 3”.
Devid Ceste si diploma con il massimo dei voti nel 1996 presso il Conservatorio «G. Verdi» di Torino, sotto la guida del M.° Floriano Rosini; nello stesso anno ottiene il 2° premio al Concorso d’Interpretazione Musicale «Città di Asti».
Frequenta in seguito i corsi della Scuola Superiore di Musica di Aosta perfezionandosi con i Maestri Branimir Slokar, Roger Bobo, Jacques Mauger e Rex Martin; contestualmente inizia a collaborare con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e con l’Orchestra Sinfonica «Giuseppe Verdi» di Milano.
Nel 2000 vince il concorso per il ruolo di Secondo Trombone presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, con la quale ha suonato nelle più prestigiose manifestazioni musicali e importanti sale da concerto italiane, europee, sudamericane e giapponesi, sotto la direzione di Maestri quali Z. Metha, E. Inbal, G. Sinopoli, G. Prêtre, M. Rostropovich, L. Maazel, V. Gergiev, J. Valcuha, K. Petrenko, D. Harding, J. Conlon, F. Luisi, D. Gatti, ecc.
In qualità di docente di Trombone, Eufonio e Tuba, collabora con l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiati diretta dal M.° Lorenzo Della Fonte, nei corsi estivi tenuti a Ripatransone (AP); insegna inoltre nei seminari di MASterBrass a Palazzolo sull’Oglio (BS), nei Corsi di Alto Perfezionamento a Montebuono (RI) e nei Corsi di Perfezionamento del Festival di Nus (AO). Dal 2016 è docente della Classe di Eufonio presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano; dal 2020 è docente della Classe di Eufonio presso l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta.
Nel 2014 ha tenuto, come solista di Eufonio, la prima esecuzione italiana di «UFO Concerto» di Johann De Meij con l’Orchestra di Fiati della Valle Camonica diretta dal M.° Denis Salvini: nel 2017 questa produzione è stata portata in tournée in Italia ed a Utrecht (Olanda) in occasione della Conferenza della WASBE. Nel 2016, come solista di Trombone, ha tenuto la prima esecuzione italiana di «Te Bon e Paiporta» di Ferrer Ferran con l’Orchestre d’Harmonie du Val d’Aoste diretta dal M.° Lino Blanchod, e la prima esecuzione italiana del «Concerto for Trombone and Wind Band» di Dana Wilson, con l’Orchestra di Fiati della Valtellina diretta dal M.° Lorenzo Della Fonte. Il 9 Febbraio 2021 ha eseguito, con gli archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, il Concerto per Violoncello RV408 di Antonio Vivaldi, il Concerto per Flicorno Basso op.155 di Amilcare Ponchielli nella propria trascrizione per Eufonio ed Archi, e la prima esecuzione assoluta di “Sarabanda e Salterello” di Davide Sanson, in un concerto andato in onda in live streaming su YouTube e tuttora disponibile sul canale YouTube della OFT, dal titolo “Rainbow”. Il 10 Ottobre 2021, con l’OSN Wind Ensemble formato dai fiati dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, ha eseguito e diretto il Concerto per Eufonio di Vladimir Cosma.
Ha collaborato inoltre con «I Solisti di Pavia», con l’Orchestra della Radio della Svizzera Italiana, con l’Ensemble «I Barocchisti» di Lugano, con l’Orquestra de la Comunitat Valenciana e, nel ruolo di Primo Trombone, con l’Orchestre National de France.
Dedito al repertorio cameristico, è membro fondatore del «Trio Musiké» (tromba, trombone e pianoforte) e del «Quartetto Italiano di Tromboni».
Alan Stivell ha introdotto il concetto di musica celtica come “genere” ed è stato responsabile della sua diffusione.
Il termine “musica celtica” gli è molto caro, ma non racchiude tutti gli aspetti della sua musica. Crede e ha sempre creduto nella fusione di culture e stili musicali.
Sebbene sia conosciuto soprattutto per la sua divulgazione della moderna musica bretone e celtica, è ampiamente considerato uno dei precursori di diversi generi musicali: il folk-rock, il movimento ambient e la world music; stili che ha continuato a sviluppare fin dalla pubblicazione dell’album fondamentale Reflets nel 1970.
All’età di 9 anni, Alan Stivell iniziò a tenere recital davanti a un pubblico estasiato presso l’UNESCO, la Cattedrale di Vannes e l’Olympia Concert Hall. Le sue esibizioni portarono alla rinascita dell’arpa celtica presso il pubblico. In giovane età progettò le sue prime arpe elettriche, scrisse una sinfonia e iniziò a registrare i suoi pezzi per arpa celtica poco prima che il movimento rock celtico iniziasse a prendere piede.
Nel 1966 inizia la sua carriera di cantante. I suoi primi recital fanno crescere la sua influenza sulla musica celtica contemporanea. L’album “Reflets” (Riflessioni) lancia definitivamente la sua carriera e rappresenta anche il manifesto di un tipo di musica ispirata a molte fonti culturali, in seguito nota come “World Music”. Il suo terzo album, intitolato “Renaissance de la harpe celtique” (La rinascita dell’arpa celtica) e inciso nel 1971, ha ispirato migliaia di persone in tutto il mondo a suonare l’arpa.
“Pop-Plinn”, una fusione rock-bretone, fu seguita da un concerto nel febbraio 1972 e da un album dal vivo registrato alla sala concerti Olympia. Furono vendute oltre 2 milioni di copie. Il “fenomeno Stivell”, come molti lo chiamavano, cambiò l’immagine della Bretagna. Dopo le esibizioni in Italia, Irlanda e Londra, la sua carriera internazionale fiorì a partire dal 1973 in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Australia in festival rock e in televisione.
Nel 1993 ripubblicò le sue canzoni più famose (con la partecipazione di Kate Bush) nell’album “Again”, che fu un successo immediato. Il successivo tour di concerti nel 1994 ebbe altrettanto successo: vennero venduti fino a 1000 CD al giorno.
L’inizio del XXI secolo ha visto la comparsa del suo album per l’anniversario “Au-delà des mots” (Al di là delle parole), del suo libro “Telenn, la harpe bretonne” (Telenn, l’arpa bretone) e del suo DVD “Parcours” (La mia vita e il mio lavoro), diventato disco d’oro in pochi mesi. Poi ha pubblicato l’album “Explore” e il suo ultimo “Emerald”.
Mentre la sua ricerca musicale prosegue, Alan Stivell continua a cantare con la sua impareggiabile fraseologia originale, mescolando con naturalezza linguaggi e stili.
L’ensemble The Selkie ci porterà lontano con melodie che prendono vita tra antiche danze e songs struggenti, in grado di evocare antiche leggende dell’amor cortese. Alcune legate alle saghe cinematografiche più famose. Una voce cristallina ci conduce verso il labirinto del passato, con le sue magie e le sue suggestioni. Antichi trovatori ci verranno svelati fino ad approdare a compositori della musica tradizionale Scozzese ed Irlandese. Ascolteremo brani in lingua gaelica, Bretone, in Catalano, fino ad arrivare al linguaggio elfico.
I Barbagelata nascono nel 2018 in Piemonte da musicisti con 20 anni di esperienza nella musica irlandese e folk .. musiche che hanno portato in giro per l’Italia e nel mondo (USA, Giappone, Celtic Connection a Glasgow in Scozia con il progetto “Borgata Italia”, Festival di Musica Celtica in Svizzera e Italia e concerti per Festival di balfolk in Francia, Spagna e Germania) e ora propongono in questo nuovo progetto dove coniugano gli strumenti quali: uilleann pipes (cornamusa irlandese); fiddle (violino); whistles; bouzouki; bodhran; per un concerto che rivisita il repertorio irlandese di tunes , miscelando atmosfera ed energia ..
Gens d’Ys è la danza irlandese in Italia da 30 anni, da quel lontano 1993, quando un gruppo di amici in provincia di Varese si misero in testa di imparare a ballare reel, jig e hornpipe.
Impegno, tecnica, un po’ di follia, ma soprattutto una travolgente passione per l’Irlanda e i paesi celtici li ha portati, generazione dopo generazione, a ballare in tutti gli angoli d’Italia, con corsi di tutti i livelli in 30 città italiane. I loro workshop di danze celtiche sono divertimento assicurato per tutti, anche per chi non ha mai osato muovere un passo.
L’attuale compagnia spettacoli dell’accademia, che lo scorso ha condiviso il palco con Roberto Bolle in persona, porta in scena un repertorio di diversi stili di danza irlandese: dalle leggere e volteggianti slip jig alle ritmate coreografie danzate all’unisono con le scarpe “heavy”, antenate delle scarpe da tap, il tutto scandito da frequenti cambi di costume. Sulla scia dei musical Riverdance e Lord of The Dance, passando per il fusion, le highland dances e persino il flamenco, Gens d’Ys vi trascinerà in un viaggio alla scoperta della danza irlandese: non riuscirete a tenere fermi i piedi!
Aainjaa è un movimento artistico multidisciplinare con una proposta unica e innovativa.
Le percussioni, la danza e il teatro sono le basi che trasformano ogni spettacolo in una frenesia di ritmo e intriganti fusioni, un suono unico e una proposta audace, ricca di carattere e spontaneità. Sette anni di esperienze in giro per tutto il mondo.
Aainjaa ha sedi a Bogotà, Medellín, Città del Messico e Barcellona.
«L’amore per il tamburo è quello che ci unisce!»
Gwennyn racciude in sé una fiamma/un fuoco creatore, artistico, universale depositario di una ricchezza d’identità e di cultura ben preciso; la Bretagna, che lei celebra sia sulla scena sia nei molteplici album incisi. Dopo il successo delle tournée all’estero svoltesi da oltre 10 anni in Germania, Spagna, Scozia, Portogallo, Svizzera, Brasile, Vietman, Singapore, Gwennyn presenterà in questa occasione le canzoni del suo sedicesimo album Immram Odidsée (uscito nel maggio 2021).
La Compagnia del Coniglio nasce nel 2012 da un gruppo di amici appassionati di feste celtiche e rievocazione storica, e da allora non ha smesso di proporre il suo modo di interpretare la musica tradizionale con un approccio scanzonato e irriverente, nello spirito dei musici di strada.
Negli anni ha partecipato a numerose feste medievali e celtiche in Italia e all’estero, cambiando formazione e repertorio ma mantenendo intatta la voglia di divertire e divertirsi, di mettersi in gioco e di giocare con il pubblico.
Il repertorio comprende brani medievali, folk, celtici e composizioni originali suonati con cornamuse, strumenti a corda (ghironda, chitarra e bouzouki) e percussioni.
I Falasgair sono un gruppo di cinque elementi entusiasmante ed energico, all’avanguardia nella scena della musica tradizionale scozzese. La band è nata nel 2021 tra l’Isola di Skye e la città di Glasgow. Il gruppo è composto dal duo di fischietti e cornamuse Dougal McKiggan e Finn MacPherson, dal chitarrista e suonatore di bouzouki Caetano Hayes Pelletti, dal tastierista Ben Muir e dal suonatore di bodhran Eoghainn Beaton. I membri hanno studiato in prestigiose scuole di musica come il Royal Conservatoire of Scotland e il National Centre of Excellence in Traditional Music della Plockton School.
“La comunità è al centro del gruppo. L’isola di Skye è una comunità molto unita, dove i vicini vivono fianco a fianco. Glasgow è nota per essere un crogiolo di culture, cosa che ha influenzato molto la band; la città celebra tutti gli stili di musica tradizionale scozzese, accogliendo al contempo le tradizioni popolari di tutto il mondo. Questa è un’etica di apertura e creatività che intendiamo applicare a tutto ciò che facciamo”.
Ammodernare la tradizione può suonare come un ossimoro. Ma è proprio questa l’intenzione di Andrea Rock, storyteller appassionato che si divide tra il microfono della radio e quello del palco da oltre 20 anni. Il suo secondo album solista riprende il discorso iniziato nel 2015 con il disco “Hibernophile”, una vera e propria dichiarazione d’amore all’Irlanda.
Con “The Rebel Poets” ci si addentra profondamente nella cultura dell’Isola di Smeraldo sotto il profilo storico, letterario e sociale. Riprendendo le tematiche delle “rebel songs” irlandesi, Andrea attualizza il messaggio sia sotto il profilo concettuale che sotto quello musicale, creando un sound dinamico e di forte impatto.
Folk e punk, tradizione e novità in un album destinato a tutti coloro che vogliono comprendere la storia di un popolo di poeti e ribelli. Il terzo album “True Stories” è uscito il 17 marzo 2023 e racconta sette storie vere legate a figure emblematiche della storia irlandese.
Arpista, compositore concertista, polistrumentista, innovatore, Vincenzo Zitello inizia giovanissimo lo studio della musica. Primo divulgatore e pioniere dell’arpa celtica in Italia dal 1977, ha frequentato stage d’arpa celtica al “Ti Kendal’h” in Bretagna con Dominig Bouchaud. e Mariannig Larc’hantec, e in Italia con L’arpista Classica Lisetta Paleari. Nel 1980 studia con Alan Stivell in Arpa Bardica (Clarsach) e canto Gaelico e Britonnico. Ha accompagnato il poeta Allen Ginsberg.
Ha tenuto Master Class, al conservatorio di Parma e di Pesaro e Como e al festival Internazionale “Rencontre de la Harpe Celtique di Dinan (Bretagna Francia). Ha fatto parte della giuria del “prix du Trophée de Harpes Camac al Festival Interceltique de Lorient 2010” e del Festival Internazionale delle Arpe a Salsomaggiore Terme 2010/11/12/13/14, e alla scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo (Cn) nel 2015/16.
Ha collaborato con: Ivano Fossati, Franco Battiato, Alan Stivell e Moltissimi altri musicisti, ha partecipando a piu di 115 registrazioni in progetti discografici come “Special Guest”, ha pubblicato 12 album solistici distribuiti in tutto il mondo, svolge attività concertistica internazionale.
Celtic Rock, spiced up with Irish Trad Music!
Sei musicisti provenienti dal Nord Italia, ma che hanno vissuto o trascorso decisamente troppo tempo in Irlanda!
Troppo rock per gli amanti del folk, troppo folk per gli amanti del rock, i Dirty Bastards possono accontentare o scontentare tutti! Un blend unico di rock e musica tradizionale Irlandese, con Uilleann Pipes, tenor banjo e Irish Flute, uniti ad una solida sezione ritmica rock. Con un decennio di attività e tour tra Europa e Stati Uniti, i “Bastards” si sono imposti come uno dei nomi più importanti della scena mondiale, grazie alle trascinanti esibizioni live, ma anche alla profonda conoscenza della musica tradizionale, della cultura e della società irlandese.
Prima ed unica band Italiana a suonare al Dublin Irish Festival in Ohio negli Stati Uniti, il festival di musica irlandese più importante al mondo, nel 2019 e 2023, con artisti quali Altan, Dervish, WeBanjo3, East Pointers e Gaelic Storm, nel 2022 firmano con Angel Air Records (UK), che pubblica la compilation “The Story So Far”, seguita nel 2023 dal live album “These are the Days”, registrato in Francia a Peymeinade e mixato in Inghilterra da Nick Dawes.
Celtic Knot Pipes and Drums è una formazione di cornamuse e percussioni tradizionali scozzesi di grande impatto visivo e sonoro.
Nel progetto Celtic Knot la cornamusa delle Highlands è radicata sia nella tradizione che proiettata nella contemporaneità. Tanto che ai grandi classici vengono affiancati brani di autori moderni, nonché composizioni originali.
Il sound distintivo dei Beltaine è il risultato dell’incontro tra le differenti personalità ed esperienze musicali dei membri della band.
Si ispirano principalmente alla musica tradizionale nella sua accezione più ampia (world/celtic), ma questo fa sì che seguano il proprio percorso personale: sperimentano tra la musica folk tradizionale e quella contemporanea, sfumandone i contorni.
I Beltaine hanno personalizzato la propria musica dandole una struttura fresca, originale e orecchiabile.
In attività dal 2002, la loro discografia è composta da cinque album in studio e due dal vivo. Fin dall’inizio, i concerti dei Beltaine hanno offerto un suono emozionante, vibrante ed esaltante, che ha entusiasmato il pubblico di tutto il mondo. Sono stati in tournée negli Stati Uniti, in Messico, in Malesia, in Canada e si esibiscono regolarmente nei più importanti festival europei.
Fin da piccola Katia Zunino ha mostrato un vivo interesse per la musica, la danza, l’arte e per questo “strano” strumento decidendo, dopo lo studio del pianoforte e dell’arpa classica al Conservatorio di Torino, di dedicarsi completamente allo studio dell’arpa ‘celtica’.
In Irlanda ha suonato con Grainne Hambley e Janet Harbisson e in Scozia con musicisti di fama internazionale come con Wendy Stewart (Edimburgh Harp Festival), Anne Marie O’Farrell, Cormac De Barra, Cyril O’Donoghue, Lincoln Almada, Graham Dunne, Martin Hayes e Dennis Cahill.
Vincitrice di numerosi concorsi internazionali da anni si dedica alla didattica e all’insegnamento della tecnica sull’arpa irlandese e scozzese tenendo workshop in tutta Europa e non solo.
La sua attività concertistica la vede protagonista nei più prestigiosi teatri italiani, in molte rassegne e in altrettanti Festival come Celtica, Triskell, Celtival, Montelago Celtic Festival, Ennis Trad Festival in Irlanda, Irish Music Festival di Tesserete (Ch) e molti altri. La critica e il pubblico le hanno rivolto favorevoli consensi in Italia, Svizzera, Francia, Irlanda, Germania, Scozia dove Katia si è esibita in varie formazioni.
Ha collaborato con i “Caledonian Companion”, “Birkin Tree”, “Kamar”, Solilunio, HandHarp, Duo Zunino, partecipando anche come solista a trasmissioni Rai e Mediaset. L’ultimo lavoro discografico si intola Vie realizzato con la ‘sorella d’arte’ Eliana Zunino.
Laureata in Lettere e Storia della Musica all’Università degli Studi di Torino, è docente della classe di arpa presso l’Istituto Civico Musicale di Ceva(Cn) e di Avigliana (To), è Direttore Artistico e Didattico presso l’Associazione musicale Scealta-Si di Torino.
Con un sound fresco e rinvigorente, oltre a dimostrare sicurezza e maturità nelle melodie e nella scrittura, “The Light of the Moon” rafforza la formidabile presenza degli Gnoss sulla scena della musica tradizionale scozzese. Folk Radio UK
Il sound caratteristico degli Gnoss è un ricco tappeto di strati sonori; un’eccezionale musicalità, le radici affondate nella tradizione e l’estro compositivo contemporaneo si combinano per dare vita a brani pieni di carattere.
Tre volte nominati agli “Scots Trad Award”, i ragazzi si sono costruiti un seguito grazie al loro approccio lungimirante alla musica tradizionale e al calore unico dei loro spettacoli dal vivo.
Lo dimostrano le recenti apparizioni che hanno registrato il tutto esaurito al festival “Celtic Connections” di Glasgow: sia il loro primo spettacolo da headliner nel 2020 che la loro più recente apparizione nel 2022 per presentare il loro album “The Light of The Moon”.
“Drawn From Deep Water” del 2019 è stato accolto da ampi consensi e li ha portati a suonare in Francia, Italia, Danimarca e Russia, oltre che in tutto il Regno Unito.
L’album successivo, “The Light of The Moon”, ha continuato a dimostrare la dedizione degli Gnoss al loro mestiere, collocandoli saldamente in prima linea nel folk scozzese, ed è valso loro la nomination per l'”Album dell’anno” agli Scots Trad Music Awards.